lunedì 22 marzo 2010

Commenti

Come sapete è possibile a tutti interagire e commentare quanto pubblicato sul sito (e non), ovviamente mantenendo i limiti del lecito.
Chiedo cortesemente, se possibile, di firmare sempre le osservazioni che vorrete fare e che comunque, ripeto, sono senz'altro ben accette.
Riguardo a quanto scritto dall'anonimo lettore a commento dei risultati di sabato e domenica scorsa mi limito a far osservare che le leve più "grandi" della nostra, '98 e '97, stanno comunque ben figurando nei rispettivi campionati, e che non più tardi dello scorso anno la Juniores ha vinto il campionato provinciale.
Effettivamente nei Pulcini si sceglie di previlegiare l'aspetto ludico a quello competitivo; senza per questo, a mio avviso, tralasciare di curare il miglioramento dei fondamentali e delle basi per poter proseguire con profitto l'esperienza del "calcio giocato" nelle stagioni a venire... nell'USDB o, per carità, anche lontano da qui.
Calcio giocato che, personalmente, ho praticato per tanti anni: divertendomi sempre, cercando di migliorarmi e di ottenere il massimo risultato sportivo possibile, ma sicuramente in più di un momento rimpiangendo i momenti spensierati che ho vissuto nei miei primi anni di scuola calcio, quando l'importante era solo correre dietro al pallone insieme agli amici.
Non ringrazierò mai abbastanza mamma e papà che si sono sempre astenuti da qualsiasi ingerenza nelle mie scelte e hanno avuto solo a cuore il fatto che potessi fare la cosa che mi faceva divertire di più...
GIOCARE.
matteo

au revoir

4 commenti:

Unknown ha detto...

Considero questo uno degli interventi più lucidi e appropriati tra tutti quelli inseriti nei vari blog delle nostre squadre. Esprime a pieno quella che è la nostra filosofia, che è quella di dare la possibilità a tutti di venire, giocare e divertirsi.
Sabato ci sono rimasto male per primo io, ma penso che la faccia di Matteo dicesse ben più di quello che ha detto ai suoi collaboratori e ai ragazzi ... è un passaggio a vuoto strano, perchè più che mancare tecnicamente siamo mancati come "testa", entrati in campo senza un minimo di cattiveria agonistica e sciolti dopo 5 minuti di partita ...
Penso però che come Società non potremo fare altro che continuare ad appoggiare la logica con cui vengono gestite le leve da parte degli istruttori perchè, volenti o nolenti, è nelle nostre corde ragionare così ...
Non vuol dire però che saremo sempre dei perdenti e che perdere 9-0 ci faccia piacere, anzi! Vuol dire che ai risultati ci arriveremo ma con la nostra cultura e con il nostro modo di agire ed educare ... e poi magari, come quest'anno, piazzeremo gli Allievi in prima posizione, gli Juniores in terza (con un convocato nel Torneo delle Province, su tutta Genova) e, come ha scritto Matteo, facciamo la nostra onestissima figura tra 97 e 98 ...
Questo è il nostro pensiero, spero di avere la possibilità di confrontarmi con tutti voi quanto prima
Davide

pierotosa ha detto...

penso ci sia poco da aggiungere a quanto scritto da matteo in modo equilibrato e intelligente come sempre.
due cose velocissime le aggiungerei:
1) due nostri ex pulcini (che si divertivano da matti con noi a volte anche vincendo poco) giocano nella sampdoria (1 allievi nazionali - 1 giv. reg. fascia b )2 nel GENOA ( 1 passato dalla BERRETTI in prestito al PONTE X, E 1 BERRETTI ATTUALE )questo vuol dire che forse il ns metodo non è cosi fasullo.
2) MATTEO TI SEI DIMENTICATO DEGLI ALLIEVI 93, PRIMI IN CLASSIFICA PUR DOVENDO OGNI SETTIMANA PRESTARE QUALCUNO ALLA JUNIORES.
osservazione di rilievo: tenendo conto che le statistiche della figc
dicono che 1 su 50000 degli iscritti alle scuole calcio diventerà un giocatore professionista, mi sento di consigliare a tutti di tramettere ai bambini gioco divertimento e serenità . ciao a tutti
piero tosa resp. sett. giov. DON BOSCO

Elisa ha detto...

Quando ho letto il commento in merito alle partite dello scorso weekend, confesso di aver provato un po’ di amarezza… Parlo da mamma che ama seguire il calcio, che non ha perso una partita e che apprezza e accetta qualunque tipo di critica. Premetto che io ho visto solo una delle tre partite, ma non ho percepito disinteresse nei bambini, anzi. Ho visto lacrime a bordo campo, ho visto disappunto e rabbia. Sicuramente non ho l’esperienza dei nostri allenatori, ma credo di saper leggere almeno un po’ i bambini, quanto meno quelli che conosco da
anni. Per questo penso che, talvolta, quello che sembra un atteggiamento rinunciatario e menefreghista sia, invece, l’espressione, forse un po’ rozza, di impotenza e incapacita’ a fronteggiare un avversario decisamente piu’ forte.
Non sto parlando di gioco, di abilita’ individuali o di risultati, ma di atteggiamenti, di cuore, di entusiasmo e di fatica. Non mi interessa che mio figlio diventi un campione o un calciatore professionista; mi interessa che si diverta, che si incontri con i suoi amici, che impari le regole di uno sport che sta perdendo la genuinita’ e l’agonismo che dovrebbe avere. Quelle regole che gli serviranno nella vita: la disciplina, il rispetto e l’impegno.
Per questo confido negli allenatori, perche’ insegnino a mio figlio l’amore per lo sport, il piacere di condividere le gioie e i dispiaceri del gioco e il desiderio di crescere e migliorare.
E se il comportamento del bambino e’ inadeguato, ben venga qualche tirata d’orecchio, apprezzata (almeno da me) anche per qualunque ingerenza da parte di noi genitori…

Elisa

giampiero ha detto...

Non sono un amante del calcio, nonostante ormai il mio Alessio da 4 anni faccia parte della squadra, perciò farei forse meglio a star zitto, ma visto che ancora qualcuno riesce a polemizzare sui risultati forse qualcosa la posso dire.
Mi ha molto colpito la frase finale di Matteo:
“Non ringrazierò mai abbastanza mamma e papà che si sono sempre astenuti da qualsiasi ingerenza nelle mie scelte e hanno avuto solo a cuore il fatto che potessi fare la cosa che mi faceva divertire di più... GIOCARE.”
Bene io credo essere, in questo senso, come il papà di Matteo e fin che Alessio riuscirà a divertirsi e mi dirà che vuol continuare a giocare sarò ben felice di continuare a pagargli la retta d’iscrizione e il fatto che vinca o perda in un’amichevole piuttosto che in campionato, francamente, per quello che mi riguarda, passa assolutamente in secondo piano.
Il calcio e lo sport più in generale, penso siano importanti, soprattutto nell’età dei ns. bambini (o dovremmo ormai dire ragazzi), per quello che è l’aspetto ludico-sociale e cioè la possibilità di fare e consolidare amicizie, il rispetto delle regole, la disciplina, la costanza nella pratica, tutte cose che fan parte oltre che della scuola di calcio della ben più importante scuola di vita che peraltro non finisce mai.
I risultati, in termini di vittoria in campo, se devono arrivare arriveranno, ma intanto credo che il più grande risultato sia quello di aiutare nella loro crescita queste giovani generazioni che forse non diventeranno dei calciatori professionisti, ma che certamente potrebbero diventare la ns. classe dirigente del futuro e ben sappiamo quanto sia importante cercare di averne una sana.
Cordialmente
giampiero merlini